Due superfood da urlo: semi di chia e spirulina
Sono ufficialmente finite le vacanze e, dopo il break estivo, eccomi qua a deliziarvi con un nuovo articolo, per la gioia di tutti i seguaci del sito!
Oggi vi propongo un approfondimento su quelli che sono due fra i superfoods più amati, potenti e anche… sconosciuti. Sì, nel senso che non è che siano poi così popolari dalle nostre parti. Quando li si nomina la gente fa una faccia come a dire “ma di cosa diamine vai parlando?”, ignorando in realtà che ci si sta riferendo a ciò che io definisco “oro”.
Ma, ehi, un passo indietro: cosa sono i superfood?
I superfood (o “superalimenti” in italiano), per chi non lo sapesse, sono una categoria di cibi (molto più comuni di quanto possiate pensare) che, in virtù delle loro particolari proprietà, avrebbero sull’organismo umano effetti benefici più che tangibili. Secondo molti, i superfood non sono altro che un’invenzione del marketing contemporaneo per far trasformare le persone in maniaci del cibo, e quindi spingerle a spendere notevoli quantità di quattrini per mangiare; secondo altri, invece, i benefici ci sarebbero, eccome. Dove risieda la verità lo lascio decidere a voi, sappiate solo che fra i superfood più comuni troviamo i mirtilli neri, l’olio di cocco, le fave di cacao, l’avocado, i semi di lino, la curcuma e… i semi di chia e la spirulina.
Riesco a sentirvi perfino da qua: “spiruche?”. Sì, spirulina. E semi di chia. Vediamo insieme cosa sono!
I semi di chia sono i semini di una pianta chiamata Salvia hispanica e sono costosi. Parecchio costosi, diciamolo pure. A guardarli non è che siano più di tanto affascinanti, anzi, ricordano perfino dei piccoli insetti (perciò vi consiglio di non fissarli troppo a lungo, potrebbe passarvi la voglia di assaggiarli). Aggiungiamoci che, dopo averli mangiati, rimarranno incastrati tra denti e gengive, perciò richiederanno delle spazzolate energiche e accurate. Se riuscirete a superare questi tre scogli (il prezzo, l’apparenza e l’igiene orale), conquisterete un tesoro. Sì, perché i semi di chia sono ricchissimi di ferro, di proteine, di calcio, di vitamina C e di omega 3 e 6. Oltre a questo, sono particolarmente indicati per chi desidera perdere peso (accelerano il metabolismo) e per chi ha problemi di pressione alta (poiché la regolano).
Una domanda che dopo questa spiegazione mi viene fatta spesso è: ma come caspita si mangiano?
Partiamo dal fatto che i semi di chia hanno un sapore neutro: non sanno di nulla. Per godere di tutte le loro proprietà vanno mangiati crudi, potete quindi aggiungerli a: frullati, yogurt, insalate, carpacci, piatti freddi in generale, oppure, se siete temerari come me, potete anche infilarvi in bocca il cucchiaino che li contiene, così, senza nulla. A mio modestissimo parere, funzionano al meglio nei frullati e negli yogurt, sappiate comunque che in questi due casi tenderanno a dare una consistenza gelatinosa a ciò che state mangiando! Le dosi consigliate sono 1-2 cucchiaini al giorno.
Dopo i semi di chia, troviamo la spirulina. Che nome grazioso!
La spirulina, scientificamente nota come Spirulina platensis, è un’alga che cresce nei laghi salati (per lo più nel Sud America), ed è estremamente preziosa. E’ ricchissima di proteine, che costituiscono il 60% del suo contenuto, battendo perfino i legumi. Proteine a parte, è anche una formidabile fonte di sali minerali, ferro e vitamine. Per tutti questi motivi, la spirulina è diventata un integratore alimentare molto in voga sia tra gli sportivi, sia tra i salutisti, sia tra i vegani, e capita sovente di trovarla tra gli ingredienti di barrette energetiche e tavolette di cioccolato. La dose consigliata si aggira attorno ai 10 grammi al giorno, una piccola quantità sufficiente a coprire il fabbisogno quotidiano di parecchi nutrienti, con la conseguenza di diminuire l’appetito e favorire la perdita di peso.
Sia semi di chia che spirulina sono facilmente acquistabili in tutti i negozi biologici, anche se i semi di chia ultimamente sono reperibili anche nei GDO più forniti (come l’Esselunga).
Ah, dimenticavo, anche la spirulina è piuttosto costosa… insomma, per stare dietro a questi superfood si dovrebbero impegnare i reni al mercato nero. Sarà per questo che li definiscono un prodotto di marketing e basta?
Mentre traete le vostre conclusioni io vi saluto, sperando di esservi stata utile, come al solito.
Alla prossima!